Soldi alla Libia anche dalla Svizzera
La Confederazione ha contribuito con un milione di franchi per l’equipaggiamento della guardia costiera libica nel quadro dell’accordo con Tripoli per fermare i migranti sulle coste africane.
La somma è versata all’Organizzazione internazionale per le migrazioni che poi la gira alla Libia, stando a quanto indica domenica il settimanale svizzero tedesco SonntagsblickLink esterno. I soldi servono per l’acquisto di giubbotti di salvataggio, set di primo soccorso, torce elettriche…
“Questo sostegno ha per obiettivo di professionalizzare il lavoro [della guardia costiera] e di far sì che vengano applicati standard conformi ai diritti dell’uomo”, rileva la portavoce della Segreteria di Stato della migrazione Emmanuelle Jaquet von Sury.
La cooperazione con la guardia costiera libica suscita però numerose critiche. Da più parti, la Libia è descritta come un inferno per i migranti: le detenzioni illegali, le torture e gli abusi sono all’ordine del giorno. Inoltre, secondo Beat Stauffer, giornalista e esperto del Nord Africa citato dal SonntagsBlick, “la guardia costiera libica è totalmente imprevedibile; non è un’autorità statale organizzata e nessuno sa cosa faccia”.
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