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Scioperi e crisi sociale nell’Egitto di al Sisi

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Questo contenuto è stato pubblicato il 14 ottobre 2017
tvsvizzera/spal con RSI (TG del 14.10.2017)

In Egitto, passato l’effetto delle primavere arabe e della conseguente avanzata dei Fratelli Musulmani, la situazione sembra essersi stabilizzata sotto il regime dell’uomo forte al Sisi.

Ma al di là delle limitazioni all’esercizio dei diritti democratici resta assolutamente irrisolta la questione sociale. La condizione dei lavoratori è del tutto precaria e le tutele riconosciute in altri paesi sono inesistenti.

A contribuire a peggiorare la quotidianità delle famiglie è l’impennata dei prezzi dei generi di prima necessità.

Il malcontento della popolazione cresce ma le proteste e gli scioperi si concludono spesso con licenziamenti ingiustificati, minacce e persino arresti da parte della polizia, che sostiene unilateralmente le ragioni dei dirigenti delle aziende anche nei casi di manifesta violazione delle norme sulla sicurezza dei dipendenti.

Altri sviluppi

In queste settimane il parlamento ha promesso di intervenire con disposizioni a tutela dei lavoratori, la cui portata ed estensione saranno però tutte da verificare. Il reportage nel paese nordafricano di Ines Della Valle per il TG.

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