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Parzialmente svelato il mistero del Lago di Costanza

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Questo contenuto è stato pubblicato il 02 maggio 2018 - 10:21
tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 1.5.2018)

Nel 2015 nel Lago di Costanza sono stati scoperti dei misteriosi tumuli di pietre. All'inizio si pensava fosse un fenomeno naturale. Ma gli archeologi oggi non hanno più dubbi: è un'opera umana.

Situati tra Romanshorn e Bottighofen, nel cantone Turgovia, i tumuli hanno un diametro da 15 a 30 metri e si trovano a una profondità compresa tra tre e cinque metri. Sono collocati a una distanza piuttosto regolare, paralleli alla riva del lago, e si estendono su una distanza di quasi due chilometri.

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Dalla loro scoperta nel 2015, gli esperti cercano di capirne le origini. Una delle teorie era che le pietre si fossero depositate durante l'ultima glaciazione, circa 18'000 anni fa.

Dopo avere effettuato una serie di ricerche, gli archeologi oggi ne sono certi: le pietre sono state sistemate lì dagli uomini, quando la linea di costa era più in avanti rispetto a quella attuale.

Un'analisi al carbonio 14 eseguita su dei pezzi di legno ritrovati tra i tumuli ha permesso di datarli: risalgono tra il 3600 e il 3300 a.C. È tuttavia possibile che il legno provenga dalle abitazioni lacustri dell'epoca e non abbia nessun rapporto coi tumuli.

Simile a Stonehenge?

Se una parte del mistero è stata svelata, rimangono ancora diversi punti interrogativi. Perché tutte queste pietre sono state messe lì? "Non si trasportano migliaia di pietre per divertimento – afferma ai microfoni della Radiotelevisione svizzera Urs Leuzinger, dell'Ufficio di archeologia del cantone Turgovia -. Nella storia lo sappiamo bene, quando l'essere umano compie imprese del genere, spesso lo fa per una questione legata alla sua dimensione sacrale".

Una delle ipotesi avanzate in questi anni, è che i tumuli servissero per misurazioni astronomiche, come a Stonehenge, in Inghilterra. Un'altra è che si trattasse invece di un complesso funerario.

Per avere una risposta, bisognerà aspettare ancora qualche anno. Dall'inverno prossimo, gli archeologi effettueranno nuove immersioni per esaminare più in dettaglio il mistero del Lago di Costanza.

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