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È morto lo scrittore cileno Luis Sepúlveda

Lo scrittore Luis Sepúlveda è morto giovedì a Oviedo, in Spagna, dov'era ricoverato da fine febbraio dopo avere contratto il coronavirus. L'autore cileno aveva raggiunto la notorietà internazionale con 'Il vecchio che leggeva romanzi d'amore' (1989, tradotto in italiano nel 1993) e 'Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare', che lo fece conoscere anche al pubblico più giovane. Aveva 70 anni.

Questo contenuto è stato pubblicato il 16 aprile 2020 - 16:35
tvsvizzera.it/ri con RSI (News, Turnée Soirée e Rete Due)
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Luis Sepúlveda è spirato al Hospital universitario central de Asturias, dove si trovava dal 25 febbraio. Il Covid-19 gli era stato diagnosticato al ritorno da un festival di letteratura tenutosi a Póvoa de Varzim, in Portogallo. Nelle Asturie, a Gijón, risiedeva dal 1996 con la moglie Carmen Yáñez, poetessa cilena e amore di una vita. Esule, aveva vissuto anche ad Amburgo e in Francia.

Sepúlveda a Lugano nel maggio 2019 legge un passaggio de 'La gabbianella ...' per la RSI. RSI-SWI

Autore di decine tra romanzi, racconti, libri di viaggio, saggi e sceneggiature, vinse tra gli altri il Premio Flaiano nel 1994, il Grinzane Cavour nel 1996 e il Premio Chiara alla carriera nel 2014. Aveva festeggiato il suo settantesimo compleanno lo scorso ottobre a Milano, in un evento organizzato dalla sua casa editrice italiana Guanda. In Italia, i suoi libri hanno superato complessivamente gli otto milioni di copie vendute.

Nato il 4 ottobre 1949 a Ovalle, in Cile, durante la presidenza di Salvador Allende si era iscritto al Partito socialista ed era entrato a far parte della guardia personale del presidente. Arrestato due volte e condannato all'esilio durante la dittatura di Augusto Pinochet, lo scrittore aveva riottenuto la cittadinanza cilena nel 2017. Era un ecologista convinto -tra il 1982 e il 1987 è stato membro dell'equipaggio su una nave di Greenpeace- e nemico del neoliberismo.

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In questa intervista del 2017 (video sopra), Luís Sepúlveda racconta come, cresciuto in un quartiere proletario di Santiago del Cile, a 13 anni sognasse di diventare un calciatore. Ma un incontro gli fece scoprire la poesia e diventò fervido lettore di Federico García Lorca, Antonio Machado e Gabriela Mistral.

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Quella che segue, invece, è l'ultima, lunga apparizione alla RSI. 

Un incontro pubblico di un'ora proposto dalla Rete Due, nel quale lo scrittore ripercorre, per parafrasare il titolo di una sua antologia, gli ingredienti per una vita di formidabili passioni.




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