La task force federale Covid-19 si scioglie
La task force Covid-19 dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha tenuto martedì la centesima conferenza stampa dall’inizio della pandemia per fare il punto dei contagi e dei ricoveri.
Il centesimo point de presse del gruppo di lavoro dell’UFSP creato all'inizio della pandemia tenutosi martedì potrebbe anche essere l’ultimo: a fine mese è previsto il suo scioglimento, come pure la revoca, a partire dal primo aprile, di tutte le misure antipandemiche ancora in vigore (obbligo di indossare la mascherina sui mezzi pubblici e quello di isolamento in caso di contagio). La revoca deve però essere ancora confermata dal Consiglio federale alla luce dell’attuale stato dei contagi e dei ricoveri. La situazione non è allarmante: nonostante l’alto numero di infezioni, infatti, non ci sono gravi conseguenze sul sistema ospedaliero.
“Nonostante questo sia il centesimo point de presse, non è un buon motivo per stappare bottiglie di champagne”, spiega il responsabile della task force Patrick Mathys. “È piuttosto la prova che il coronavirus è tra noi da più di due anni e non sembra intenzionato ad abbandonarci”. A dimostrarlo sono le cifre presentate oggi: ogni settimana si infettano oltre 500'000 persone, senza però pesare sul sistema ospedaliero, “grazie all’alto tasso di immunizzazione della popolazione e ai decorsi lievi della malattia causata dalla variante omicron”, ha aggiunto Mathys.
Per quanto riguarda la vaccinazione, le autorità sanitarie hanno deciso di non raccomandare il secondo richiamo – ossia la quarta dose – in autunno: “Ad oggi non c’è un’evidenza scientifica che dimostri la necessità di un secondo richiamo a quattro mesi dal primo. Per nessuna fascia della popolazione. Non vi sono inoltre studi a sostegno di una raccomandazione generalizzata”, ha sottolineato il presidente della Commissione federale per le vaccinazioni Christoph Berger.
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