In Ticino si cercherà una soluzione per rinunciare agli esperimenti sugli animali
Il primo compito del Centro di competenze "Scienze della vita" che dovrebbe nascere a Bellinzona sarà uno studio volto a sviluppare un'alternativa all'uso di piccoli animali nei test pre-clinici in ambito di ricerca scientifica.
Uno studio targato EOC (l'Ente ospedaliero cantonale ticinese) per sviluppare un'alternativa all'uso dei piccoli animali nei test pre-clinici in ambito di ricerca scientifica: è il primo germoglio per il Centro di competenze "Scienze della vita" che dovrebbe nascere a Bellinzona.
Si occuperà di biofabbricazione: cellule viventi, materiali di supporto e tecnologie di stampa 3D per creare organi e tessuti artificiali che possono essere utilizzati per la ricerca medica, la diagnostica e la terapia.
"Ci permette di evitare la sperimentazione sugli animali, il che è una cosa molto importante, ma soprattutto ci permette di essere molto più selettivi già nella fase pre-clinica. E questo è ancora più importante per dare ai pazienti una cura e una soluzione ai loro problemi", ha spiegato ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI il presidente di Farma Industria Ticino Piero Poli.
Si tratta di un tassello importante per l'industria farmaceutica che nel canton Ticino conta oltre 50 realtà. Nella maggior parte dei casi si tratta di piccole e medie imprese. "L'idea è quella di mettere a disposizione [di queste imprese] dei mezzi che permettano di diminuire le spese del singolo e distribuire la competenze e le tecnologie su più attori", aggiunge Poli.
In questo modo, quindi, due vocazioni diverse si alimenteranno reciprocamente: le competenze accademiche andranno a soddisfare quelle che sono le esigenze delle aziende.
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