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Impennata degli sbarchi, l’Italia chiede l’intervento dell’Ue

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Questo contenuto è stato pubblicato il 28 giugno 2017 - 14:36
tvsvizzera/spal con RSI (TG del 28.6.2017)

Mentre si è notevolmente intensificato negli ultimi giorni il flusso di migranti verso le coste italiane, il governo ha deciso di chiedere il coinvolgimento dell’Unione europea per affrontare l’emergenza.

Solo negli ultimi 4 giorni sono stati infatti oltre 10'000 i profughi sbarcati nei porti meridionali. A questo proposito l’ambasciatore presso l’Ue Maurizio Massari è stato incaricato da Roma di sottoporre formalmente al commissario per le migrazioni Dimitris Avramopoulos il tema degli sbarchi in Italia.

Nel messaggio consegnato a Bruxelles si sottolinea che la situazione che il paese sta affrontando è grave e l'Europa non può voltarsi dall'altra parte. In particolare nella comunicazione si osserva che “è insostenibile che tutte le navi che fanno operazioni di salvataggio approdino in Italia”.

Se non sarà adottata una più equa ripartizione dei profughi, evidenziano fonti diplomatiche della Penisola, “si potrebbe arrivare a negare l'approdo nei porti” per le navi che non battono bandiera italiana e non facciano parte di missioni coordinate a livello europeo.

L’obiettivo di Roma è quello di legare l’ottenimento dei fondi Ue, soprattutto in riferimento ai paesi dell’Est recalcitranti, all’accoglimento della loro quota di profughi stabilita a livello continentale.

Una squadra della RSI ha seguito queste operazioni di soccorso su una barca che ospita anche dei volontari provenienti dalla Svizzera, come testimoniato nel servizio del TG.

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