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Il settore turistico ticinese preoccupato per la chiusura del San Gottardo

La stagione turistica non è ancora finita. © Keystone / Ti-press / Benedetto Galli

Un comunicato stampa di Ticino Turismo esprime la preoccupazione del settore per la chiusura della galleria ferroviaria di base del San Gottardo in seguito al deragliamento di un treno merci avvenuto una settimana fa. Conseguenze anche per l'economia cantonale. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 17 agosto 2023 - 20:00
tvsvizzera.it/mrj

"La chiusura prolungata del tunnel di base del San Gottardo preoccupa il mondo turistico ticinese sia per la fine della stagione estiva sia per quella autunnale": inizia così il comunicato inviato oggi. Una preoccupazione che nasce dal fatto che la riapertura della galleria per i treni passeggeri è stata rimandata a una data non ancora precisata a causa dei danni rivelatisi essere più ingenti di quanto inizialmente pensassero gli esperti che si stanno occupando del caso.  

Il San Gottardo è il collegamento principale tra il nord e il sud della Svizzera usato da turisti, pendolari e studenti. Il fatto che attualmente i treni passeggeri passino dalla vecchia linea (che non può essere usata dai convogli a due piani), con tempi di percorrenza allungati di 60 minuti e un minore numero di corse non aiuta il settore turistico ticinese.

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Ticino Turismo "monitora da vicino la situazione e si è attivata con le società dei trasporti affinché i disagi risultino il meno marcati possibile. (…) L’auspicio è che si possano trovare soluzioni condivise e che la linea ad alta velocità torni a essere operativa il prima possibile per il traffico passeggeri".

+ Per la completa riapertura della galleria del San Gottardo ci vorranno mesi

Anche se molte persone hanno fatto rientro a domicilio a causa della riapertura delle scuole in diversi cantoni svizzero-tedeschi e romandi, la stagione turistica non è ancora finita. "Il collegamento con meno capacità e tempi di percorrenza più lunghi di circa un’ora rischia di influenzare l’ultimo periodo dell’estate e l’inizio dell’autunno, mesi (settembre e ottobre) che in particolare dopo la pandemia registrano numeri particolarmente alti", si legge nella nota.

A preoccupare maggiormente sono le perdite che si subiranno con il turismo di giornata o del fine settimana. Un minore impatto è invece previsto per chi decide di rimanere per almeno una settimana a sud delle Alpi, anche se "attualmente non è ancora possibile segnalare un trend di cancellazioni o fornire cifre su possibili diminuzioni degli arrivi".

Oltre a un calo del numero di visite, Ticino Turismo teme anche ripercussioni sul traffico automobilistico. "La comodità e la maggiore qualità del collegamento ad alta velocità (inaugurato nel 2016, ndr) ora interrotto aveva convinto molte persone negli ultimi anni a utilizzare il treno; il timore dell’ATT è che questa interruzione possa avere ripercussioni anche sull’asse autostradale già sotto pressione".

Ricordiamo che il deragliamento del treno è stato causato dalla rottura della ruota di un vagone e che i lavori di ripristino saranno lunghi poiché dovranno essere sostituiti otto chilometri di binari e 20'000 traverse in calcestruzzo. Le Ferrovie federali svizzere hanno fatto sapere che i treni merci potranno riprendere a circolare dalla prossima settimana, mentre non si sa ancora nulla sul traffico passeggeri.

Conseguenze per l'economia

La chiusura prolungata del tunnel potrebbe causare perdite ingenti anche per le piccole e medie imprese, come dichiarato ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI dl presidente dell'Unione Svizzera Arti e Mestieri (USAM) Fabio Regazzi, che non esclude che ci saranno anche delle richieste di risarcimenti. Poiché una parte importante dei materiali che arrivano dal resto della Svizzera e dall'Europa passano dal Ticino e dalla galleria, i ritardi comporteranno dei costi supplementari "perché non avremo la disponibilità che c'era fino a pochi giorni fa. Quindi una situazione decisamente critica e problematica". 

Il presidente dell'USAM non esita a evocare la possibilità di chiedere dei risarcimenti: "Speriamo che questo tunnel venga ripristinato il più presto possibile, ma se non fosse il caso questo sarebbe sicuramente un grosso problema. Io credo che sia lecito pensare a una richiesta di risarcimento da parte del canton Ticino a causa dei danni che esso subirà".

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