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Il lavoro (anche degli italiani) in una mostra

Operaie in una fabbrica ticinese negli anni del Secondo dopoguerra. RSI-SWI

Villa Negroni ospita un'esposizione che documenta l'evoluzione del mondo del lavoro nella Svizzera italiana nel '900.

Questo contenuto è stato pubblicato il 06 novembre 2020 - 10:19
tvsvizzera/spal con RSI (Tempi Moderni del 23.10.2020)

Gli anni del boom economico e del passaggio dall'agricoltura all'industria e alle banche in Ticino vengono raccontati in un centinaio di scatti del fotografo luganese Vincenzo Vicari.

La mostra allestita a Villa Negroni a Vezia (Lugano) ripercorre un cinquantennio in cui il contributo allo sviluppo della regione sudalpina dei lavoratori provenienti dall'Italia fu determinante.

La dogana di Ponte Tresa mezzo secolo fa RSI-SWI

Anni in cui nelle regioni a ridosso del confine iniziarono nel secondo dopoguerra a spuntare fabbriche e sui cantieri delle grandi infrastrutture stradali ed energetiche, così come su quelli dell'edilizia urbana, la presenza di monodopera proveniente dalle province vicine e dal Meridione divenne un connotato costante.

Fino all'esplosione della piazza finanziaria, prima a Chiasso e successivamente a Lugano dove molti risparmiatori italiani mettevano al riparo i loro soldi minacciati dalle turbolenze politiche e sociali degli anni '70 e '80.

Mezzo secolo si un racconto strettamente in cui le connessioni tra territori si sono intensificate a dispetto delle divisioni politiche e istituzionali.

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