Dazi USA su beni cinesi per 34 miliardi, replica di Pechino
Si fa sempre più concreta l'ipotesi di una guerra commerciale mondiale promossa dalla nuova Amministrazione USA.
Donald Trump ha infatti minacciato ulteriori dazi per 500 miliardi di dollari nel caso Pechino decida ritorsioni alla stretta di Washington da 34 miliardi su beni 'made in China', alla quale ne seguirà entro due settimane un'altra da 16 miliardi.
A bordo dell'Air Force One diretto in Montana per un appuntamento elettorale, il presidente americano ha rivelato ai giornalisti al seguito di considerare ulteriori sovrattasse suoi prodotti cinesi: messi in archivio 34 miliardi "dopo ci sono altri 16 miliardi in due settimane e poi, come sapete, altri 200 miliardi in sospeso e dopo ancora altri 300 miliardi in sospeso. Ok? Quindi abbiamo 50 più 200 più quasi 300", ha detto Trump.
Da parte sua Pechino, che si era mantenuta prudente ("non spareremo il primo colpo") ha annunciato contromisure, rendendo operativi dazi per un importo equivalente di 34 miliardi sull'importazioni dagli Stati Uniti di soia, carne, alcolici e auto.
E il presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker ha fatto sapere che martedì firmerà con il premier giapponese "l'intesa commerciale più grande e omnicomprensiva che l'Ue abbia mai concluso" e che a fine mese si recherà a Washington per discutere dei dazi.
Si fa intanto più concreto lo spettro di un'escalation di guerra commerciale con conseguenti effetti turbolenti a cascata sui mercati finanziari, azionari, valutari e delle materie prime, dalla soia al carbone.
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