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Furti d'uva, istituite ronde notturne in Vallese

Agenti della polizia comunale tra i filari a Chamoson. Keystone / Laurent Gillieron

Dispiegate a Chamoson (Vallese) pattuglie di sorveglianza con binocoli e termocamere per contrastare i furti in aumento nei vigneti.

Questo contenuto è stato pubblicato il 08 ottobre 2021 - 20:06
tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS

Dall'inizio della raccolta in settembre sono state rubate circa 1,5 tonnellate, di cui 600 kg a Chamoson dove, su richiesta del sindacato agricolo, sono stati istituiti turni di sorveglianza.

"Sette furti d'uva ci sono stati segnalati nel Vallese centrale. Due a Saillon, due a Savièse, uno a Conthey, uno a Chamoson e un altro a Grimusuat", ha precisato il portavoce della polizia cantonale vallesana, Stève Léger.

Binocolo per la visione notturna

Ogni anno si constatano furti nelle vigne vallesane, ma quest'anno - dato che la raccolta sembra inferiore a causa del maltempo estivo - Chamoson ha dovuto intervenire: "i viticoltori, temendo che la tentazione di rubare fosse troppo grande, hanno chiesto al comune di prendere delle misure", ha affermato il sindaco Claude Crittin.

Il più grande comune vitivinicolo vallesano ha quindi vietato le escursioni tra i filari (ma i sentieri ufficiali sono tuttora percorribili) e sono state organizzate pattuglie di sorveglianza notturna. Si tratta di agenti della polizia comunale o una guardia campestre, dotati di binocoli per la visione notturna e di una termocamera per poter scansionare più velocemente i 4,3 milioni di m2 di vigna che conta il comune. Durante la giornata, invece, "la sorveglianza viene più o meno effettuata dagli altri viticoltori", ha precisato Crittin.

Gelo, grandine e muffa

Dopo il gelo, la grandine e la muffa, i vignaioli si aspettano ora un calo del raccolto, anche se i danni provocati dai capricci della natura non sono ancora quantificabili, poiché i vigneti sono stati colpiti in modo molto diverso.

Se taluni viticoltori hanno perso molta della loro uva, altri stanno attualmente facendo "buoni raccolti", ha spiegato l'ufficio cantonale della viticultura, per il quale è ancora troppo presto per trarre un bilancio definitivo.

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