Friburgo rallenta, i timpani ringraziano
A partire da lunedì il 60% della rete stradale cittadina ha un limite massimo di velocità di 30 km/h, una misura introdotta per ridurre il rumore del traffico.
Ottobre mese di cambiamenti per la città di Friburgo: dalle prime ore di lunedì mattina, infatti, la città ha introdotto una misura che porta il limite di velocità a 30 km/h o meno sul 60% della sua rete stradale. Le autorità della capitale cantonale stanno così mettendo in pratica il loro piano di lotta al rumore stradale.
Fino ad oggi, solo il 38% della rete urbana era limitato a 30 km/h. La misura offre vantaggi in termini di sicurezza, flusso del traffico e qualità della vita, ha spiegato l’Esecutivo comunale la scorsa settimana. Friburgo è la prima città della Svizzera francese ad avere una percentuale così alta di zone a 30 km/h, sia di giorno che di notte.
Dal 2011, inoltre, la capitale cantonale ha posato 12 chilometri di pavimentazione fonoassorbente.
Se la lotta al rumore stradale è la forza trainante del cambiamento, l'Esecutivo comunale insiste sul fatto che ci sono anche benefici legati alla qualità della vita. A 30 km/h, il numero e la gravità degli incidenti sono ridotti e il traffico scorre in modo più fluido, poiché le velocità più basse riducono le accelerazioni e le decelerazioni.
+ Limitare la velocità a 30 km/h in città per la sicurezza e la tranquillità
Per il momento non ci saranno multe, affinché gli automobilisti e le automobiliste abbiano il tempo di abituarsi.
L'esempio friburghese è seguito con attenzione anche dall'Ufficio federale dell'ambiente che valuterà l'impatto di questo cambiamento. La Città sta inoltre lanciando una campagna chiamata #love30 per evidenziare gli "aspetti positivi" dei cambiamenti che gli automobilisti dovranno apportare.
L’introduzione di limiti a 30 km/h sta diventando una consuetudine in un numero crescente di città elvetiche. Questa evoluzione è sostenuta anche dall’Unione delle città svizzera, principalmente per lottare contro l’inquinamento fonico. A Friburgo, per esempio, si stima che la misura permetterà di dimezzare il numero di persone (oltre 7’000) esposte a un rumore stradale superiore alle norme.
Idea lodevole, ma...
Se la riduzione del rumore del traffico fa certamente felici tutte le persone coinvolte, ci sono degli accorrgimenti da tenere in mente. Secondo il Touring Club svizzero (TCS), favorevole a un regime differenziato della velocità nelle zone urbane, la generalizzazione di velocità di circolazione basse non è la soluzione a tutti i problemi: "Sebbene il limite dei 30 km/h possa essere opportuno nei quartieri residenziali e sulla rete stradale d’interesse locale, è imperativo garantire il rispetto della gerarchia della rete stradale", sottolinea Peter Goetschi, presidente centrale del TCS. "Ogni tipo di strada ha una funzione ben precisa che va rispettata, affinché la funzionalità della rete sia garantita nella sua totalità", si può leggere sul sito del Club.
Le biciclette elettriche veloci (45 km/h), risulterebbero per esempio svantaggiate da un limite generale di 30 km/h, che è anche contrario a uno sviluppo armonioso dei trasporti pubblici, secondo il presidente del servizio d'informazione per i trasporti pubblici (LITRA) Martin Candinas, citato dal sito del TCS: "I tram e i bus perderanno attrattività per l’utenza causando un trasferimento su altri mezzi di trasporto".
Per non parlare dei servizi di emergenza (polizia, pompieri e ambulanze): secondo il presidente della Federazione svizzera dei pompieri (FSP) Laurent Wehrli, un’introduzione generalizzata dei 30 km/h nelle città ridurrebbe l’efficienza di questi servizi: "Nel nostro lavoro, ogni minuto conta per salvare vite umane e una generalizzazione a 30 km/h nelle località prolungherebbe inevitabilmente i nostri tempi d’intervento".
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