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Proteste, botte e arresti in Catalogna

Gli incidenti durante le proteste di ieri sera e della scorsa notte a Barcellona contro il fermo del leader catalano Carles Puigfemont in Germania hanno fatto 101 feriti lievi. Sei persone sono state fermate. I servizi di emergenza medica Sem hanno indicato di avere assistito 93 persone a Barcellona, fra cui 23 agenti, per lo più per contusioni, sette a Lleida e 1 a Tarragona. Puidgemont intanto resterà in carcere. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 marzo 2018 - 21:11
tvsvizzera.it/fra con RSI
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Migliaia di persone sono scese in piazza a Barcellona e nelle altre città della Catalogna. La polizia ha caricato davanti alla delegazione del governo spagnolo a Barcellona i manifestanti, che hanno incendiato cassonetti. Quattro persone sono state arrestate.

Il presidente del Parlament catalano, Roger Torrent, ha denunciato in un messaggio istituzionale diffuso nella notte un "attacco al cuore della democrazia" e una "involuzione democratica senza precedenti" da parte dello stato spagnolo. "L'ora è grave" ha affermato, poche ore dopo il fermo in Germania di Carles Puigdemont, "la sua eccezionalità evidente".

Torrent ha accusato Madrid di fare della Catalogna "un laboratorio per perseguire la dissidenza", mettendo cosi a rischio "le fondamenta della costruzione europea".

La Germania valuta la posizione del leader catalano

Carles Puidgemont per il momento resterà in carcere. Il tribunale regionale di Kiel, dove è stato arrestato domenica, ha infatti deciso di prolungare la detenzione del leader indipendentista in attesa di una decisione sulla domanda di estradizione della Spagna.

La decisione potrebbe non arrivare prima di Pasqua, secondo quanto indicato da un portavoce della procura. In patria Puidgemont rischia una condanna fino a 25 anni di carcere per avere organizzato il referendum sull'indipendenza della regione, illegale secondo Madrid.

Intanto sono emersi nuovi particolari sull'arresto di Puidgemont. Secondo rivelazioni apparse sulla stampa tedesca, sull'auto sulla quale viaggiava i servizi segreti spagnoli avevano piazzato un geolocalizzatore, che ha permesso alla polizia di arrestarlo appena varcato il confine.

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