Wim Wenders porta a Cannes la parola di Papa Francesco
Chi, a Cannes, si aspettava di vedere un ritratto critico di Papa Francesco firmato Wim Wenders è rimasto deluso. Il regista tedesco, già vincitore della Palma d'Oro nel 1984, nel suo ultimo film non nasconde tutto il suo amore e rispetto per il Pontefice.
"Non ho voluto fare un film critico, altri lo possono fare molto bene, la televisione lo fa tutto il tempo", Wenders ha detto all'agenzia Reuters a Cannes dopo la prima proiezione del suo "Pope Francis, a Man of His Word (in Italiano: Papa Francesco: un uomo di parola).
"I miei documentari sono l'espressione di amore e affetto per ciò che voglio condividere con il mondo… In questo momento penso che non ci sia nessuno che ha cose più importanti da dire del Papa, ed è questo che ho voluto condividere.
"Stiamo vivendo in un periodo estremamente immorale e i nostri leader politici, potenti leader, sono emotivamente dei nani. Volevo che a parlarci fosse invece un gigante emotivo", ha proseguito.
Presentato come un viaggio iniziatico nell'universo del Papa, il film, proiettato domenica e lunedì fuori concorso, è articolato attorno a tematiche come l'immigrazione, l'ecologia o la famiglia.
Basato su lunghe interviste nel quale il Pontefice sembra parlare direttamente allo spettatore, la pellicola utilizza anche diverse immagini dei viaggi di Francesco in America del Sud, negli Stati Uniti o in Africa.
È stato il Vaticano a proporre l'idea al regista di "Buena Vista Social Club" e "Paris, Texas". "Ci hanno dato carta bianca e accesso agli archivi. Non abbiamo neanche dovuto insistere. È incredibile", ha spiegato Wenders.
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