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Credit Suisse prepara la vendita delle attività svizzere per raccogliere capitali

Il Credit Suisse presenterà la sua nuova strategia alla fine del mese. © Keystone / Michael Buholzer

Il Credit Suisse si sta preparando a vendere parti della sua banca nazionale svizzera nel tentativo di colmare un buco di capitale di circa 4,5 miliardi di franchi svizzeri, secondo quanto riferito da persone informate sulle discussioni. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 17 ottobre 2022 - 17:00
Owen Walker, Financial Times

A meno di due settimane dalla presentazione di un nuovo piano di rinnovamento strategico radicale, la dirigenza della società svizzera di servizi finanziari Credit Suisse sta pianificando anche una pesante serie di tagli ai posti di lavoro, che potrebbero riguardare fino a 6’000 dei 50’000 dipendenti globali del gruppo. 

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Ulrich Körner è stato nominato amministratore delegato di Credit Suisse in estate con il mandato di smantellare la banca d'investimento della società e fare risparmi sui costi per 1,5 miliardi di franchi svizzeri, dopo una serie di scandali negli ultimi anni che hanno visto il prezzo delle azioni del gruppo toccare i minimi storici. 

Sebbene la maggior parte dell'attenzione si sia finora concentrata sulla cessione della banca d'investimento dell’istituto finanziario svizzero, il consiglio di amministrazione ha anche rivolto la propria attenzione alla raccolta di fondi attraverso la vendita di parti non essenziali della sua attività nazionale, nota come Swiss Universal Bank. 

Mentre la principale attività nazionale – l’offerta di servizi bancari aziendali, privati e al dettaglio in Svizzera - rimarrà intatta, la società sta negoziando la vendita di diverse filiali e partecipazioni in altre attività. 

Vendita dell'hotel Savoy in vista 

Le parti che sono state prese in considerazione per la vendita includono: una partecipazione nel Gruppo SIX, che gestisce la borsa di Zurigo; una partecipazione dell'8,6% in Allfunds, una società di investimento spagnola quotata in borsa; due banche svizzere specializzate, Pfandbriefbank e Bank-Now; e Swisscard, una joint venture con American Express. 

Il Credit Suisse detiene una partecipazione in Allfunds dal 2019 e la società si è quotata l'anno scorso con una capitalizzazione di mercato di 7,2 miliardi di euro. Da allora, le sue azioni sono scese della metà, il che significa che la partecipazione del Credit Suisse, pari all'8,6%, vale circa 374 milioni di franchi svizzeri. 

La banca sta anche cercando di vendere una proprietà storica, il Savoy, il più antico grand hotel di Zurigo, risalente a due secoli fa, che si trova di fronte alla sede della banca in Paradeplatz. 

L'hotel di lusso, che è in fase di ristrutturazione e dovrebbe riaprire nel 2024, potrebbe valere 500 milioni di franchi svizzeri, secondo quanto riferito da persone interne alla banca. 

Costi di ristrutturazione 

Secondo persone a conoscenza dei piani della banca, il consiglio di amministrazione di Credit Suisse sembra aver escluso le cessioni delle attività di gestione patrimoniale e di private banking, ma continuerà a uscire dai mercati piccoli e non redditizi. Quest'anno il Credit Suisse ha già ritirato le sue attività di gestione patrimoniale in Messico e nell'Africa subsahariana. 

Analisti e analiste stanno discutendo sull’entità del buco di capitale che risulterà dai cambiamenti che la banca sta portando avanti. Questa settimana, Goldman Sachs ha quantificato la cifra in 8 miliardi di franchi svizzeri. 

Ma il consiglio di amministrazione della banca è convinto che si aggirerà tra i 4 e i 4,5 miliardi di franchi svizzeri, al netto dei costi di ristrutturazione e legali, secondo fonti interne. 

Il consiglio di amministrazione e il team esecutivo della banca hanno valutato ogni parte dell'attività in base a tre criteri principali: redditività, fabbisogno di capitale e importanza per l'attività di gestione patrimoniale. 

Dalla valutazione è emerso che l’unità dei prodotti cartolarizzati, con sede a New York, richiede troppo capitale e ha poche sovrapposizioni con la gestione patrimoniale, un settore del business che diventerà il fulcro della banca dopo la revisione strategica. La redditività dell'unità ha reso più facile la sua vendita. 

Acquirenti interessati

Le persone coinvolte nelle discussioni stanno esaminando le offerte di diversi acquirenti, che vanno dall’acquisto dell’intera divisione a parti di essa, e pensano che riusciranno a chiudere una vendita entro il 27 ottobre. 

L'interesse degli investitori statunitensi Apollo Global Management, Pimco, Sixth Street Partners e Centerbridge Partners, nonché della banca giapponese Mizuho Financial Group è stato confermato, come già riportato da Bloomberg e Wall Street Journal. 

La scorsa settimana l'analista di JPMorgan Kian Abouhossein ha affermato di aspettarsi la vendita dell'attività di prodotti cartolarizzati. Secondo le sue previsioni, l'unità produrrebbe 1,2 miliardi di franchi svizzeri di ricavi nel 2024, il che significa che il suo utile lordo di 400 milioni di franchi svizzeri rappresenterebbe la parte più sostanziosa dei 700 milioni di franchi svizzeri di utili totali della banca d'investimento. 

Il Credit Suisse ha rifiutato di commentare, affermando che fornirà un aggiornamento completo sul piano strategico il 27 ottobre. 

Copyright The Financial Times Limited 2022 

Traduzione dall'inglese: Sara Ibrahim


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