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Vaccinazioni, c'è chi corre e chi cammina

In Svizzera le vaccinazioni sono iniziate poco più di una settimana fa, ma la campagna vera e propria inizia lunedì. Keystone / Alexandra Wey

Mentre in Svizzera la campagna di vaccinazione contro la Sars-CoV-2 entrerà nel vivo solo da lunedì, altri Paesi - in particolare Israele - hanno già vaccinato in massa.

Questo contenuto è stato pubblicato il 02 gennaio 2021 - 14:02

La campagna di vaccinazione nella Confederazione non è di certo iniziata con il turbo. Le prime dosi sono state somministrate il 23 dicembre, ma non ancora in tutti i Cantoni si è iniziato a vaccinare. Ad esempio, in Ticino si comincerà solo lunedì.

Finora non sono state comunicate cifre ufficiali sul numero di vaccini somministrati. I numeri sono comunque bassi. Ad esempio, il Canton Vaud, che conta circa 800'000 abitanti e ha iniziato a vaccinare il 30 dicembre, ha ricevuto per ora solo 3'000 dosi di vaccino. Ne arriveranno altre, ma solo verso metà gennaio.

Nelle prime settimane, la priorità sarà data alle persone di più di 75 anni e a quelle affette da malattie croniche ad altissimo rischio. "A tutti gli altri chiediamo di avere pazienza", si legge sulla paginaLink esterno dell'Ufficio federale della sanità pubblica dedicata al vaccino.

Per ora, l'unico vaccino disponibile in Svizzera è quello della Pfizer/BioNTech, di cui sono state consegnate 107'000 delle tre milioni di dosi acquistate dalla Confederazione. Quello della Moderna - per il quale Berna ha sottoscritto un contratto di fornitura di sette milioni di dosi - non ha ancora ricevuto l'autorizzazione da parte di Swissmedic. Il nullaosta da parte dell'ente di omologazione dei medicamenti dovrebbe però arrivare nei prossimi giorni. Il terzo vaccino - quello sviluppato da AstraZeneca e di cui la Svizzera si è assicurata 5,3 milioni di dosi - dovrebbe per contro arrivare più tardi. La procedura di autorizzazione è infatti più in ritardo.

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Una persona su 10 vaccinata in Israele

Le differenze tra Paesi per quanto concerne la rapidità della campagna di vaccinazione sono piuttosto eclatanti. Tra gli Stati dell'Unione Europea, la Germania procede in modo relativamente spedito: circa 160'000 persone sono finora state vaccinate. In Italia, fino al primo gennaio erano invece state somministrate poco più di 45'000 dosi (per seguire l'evoluzione del numero di vaccinazioni nella Penisola si può cliccare quiLink esterno). La Francia, per contro, è fortemente in ritardo, con appena meno di 400 persone vaccinate.

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Nel Regno Unito, invece, sono state vaccinate oltre un milione di persone, mentre negli Stati Uniti quasi tre milioni (ben al di sotto però dei 20 milioni entro Natale auspicati da Trump).

In questi due paesi, però, la campagna è iniziata prima rispetto all'UE, rispettivamente l'8 e il 14 dicembre.

Il campione in materia di vaccinazioni è tuttavia Israele, che è riuscito a somministrare una prima dose a più del 10% della popolazione. Il Paese, che ha dato il via alla campagna il 19 dicembre, può avvalersi di un'organizzazione capillare su tutto il territorio.

Non da ultimo, però, Israele è riuscito ad assicurarsi sin da subito un numero di dosi ben superiore rispetto ad altri Paesi. E lo ha fatto allargando i cordoni della borsa: stando a diversi media, Israele avrebbe pagato il vaccino di Pfizer-BioNTech ben più degli Stati Uniti o dell'UE. Lo Stato ebraico avrebbe sborsato per una dose circa 23 euro, mentre l'UE poco più di 10.

La Svizzera è in ritardo? Le considerazioni di Alessandro Diana:

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tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 2.1.2021)

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