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Cento anni di storia dell'arte in cinquanta quadri

La straordinaria collezione del gallerista e mercante d'arte Justin Thannhauser, donata nel 1963 al Guggenheim di New York, è in mostra a Palazzo Reale di Milano fino al primo marzo 2020. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 25 ottobre 2019

Sono tutti capolavori. In 50 opere, da Renoir (Donna con papagallino del 1871) a Picasso (Aragosta e gatto del 1965) si può percorrere tra le sale di Palazzo Reale di MilanoLink esterno la storia delle avanguardie artistiche del '900. Questo grazie alla collezione Thannhauser che il Museo Guggenheim di New YorkLink esterno ha ricevuto in dono nel 1963 da Justin Thannhauser (1892-1976), mercante d'arte e gallerista ebreo restato senza eredi.

La Collezione Thannhauser. Da Van Gogh a Picasso

Palazzo Reale, Milano dal 17 ottobre al primo marzo 2020. Aperto tutti i giorni. Catalogo curato dal Megan Fontanella, conservatrice di arte moderna al Guggenheim, e pubblicato da Skira.

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L'amore per l'arte moderna

La storia della Collezione inizia nel 1905 quando Heinrich Thannhauser, mercante d’arte ebreo e padre di Justin, apre la prima galleria d'arte a Monaco di Baviera. Già nel 1908 la galleria presenta una delle più grandi retrospettive dedicata a Vincent Van Gogh in Germania. Nel 1909 Heinrich Thannhauser è affiancato dal figlio Justin, allora solo 17enne.

Nel dicembre 1911 nella galleria di Monaco della famiglia viene presentata la prima esposizione del gruppo "Der Blaue Reiter" (Il Cavaliere azzurro), e nel 1913, sempre a Monaco, i Thannhauser organizzano una delle prime grandi mostre dedicate a Picasso. E qui inizierà un'amicizia tra Thannhauser e Picasso che durerà tutta la vita (l'artista spagnolo morirà 3 anni prima del gallerista).

Intrecci svizzeri

Dopo la prima guerra mondiale, nel 1920, Justin apre una galleria a Lucerna, insieme a suo cugino Siegfried Rosengart. E qui apriamo una parentesi. Anche i Rosengart, nello stesso periodo, collezionano una serie di dipinti degli artisti delle avanguardie del '900, da Picasso a Chagall, da Matisse a Braque passando da Klee. La galleria diventerà indipendente dai cugini Thannhauser. Molti anni dopo, nel 1992 Angela Rosengart, la sorella di Siegfried, ha creato la Fondazione Rosengart: i quadri sono ora esposti al Museo della Collezione RosengartLink esterno a Lucerna.

Nel frattempo Justin Thannhauser continua nella sua attività espositiva: nel 1926 presenta un'importante mostra su Degas. Nel 1927 apre una nuova galleria a Berlino. Sono di questi anni le grandi esposizioni dedicate a Gauguin, Matisse e Monet.

Altri sviluppi

Nel 1935 muore il padre Heinrich e nel 1937, l'ebreo tedesco Justin lascia la Germania (per i nazisti l'arte moderna è un'arte degenerata) e si trasferisce a Parigi aprendo una nuova galleria.

Dalla Germania nazista agli Stati Uniti

Nel 1940 quando le truppe tedesche invadono Parigi, Justin è nuovamente in Svizzera e qui rimane. Alla fine di quello stesso anno si imbarca a Lisbona per New York. Nel 1944 il figlio Heinz viene ucciso in guerra, l’altro figlio Michel si suicida nel 1952, mentre la moglie Käthe muore nel 1960.

"Dopo aver vissuto per cinquecento anni in Germania – aveva dichiarato Justin Thannhauser dopo aver perso i figli e la prima moglie – la mia famiglia è ora estinta. Per questo desidero donare la mia collezione". Nel 1963 con questo gesto filantropico "l’opera di tutta la mia vita trova infine il suo significato".

Al Museo Guggenheim questa collezione viene ammirata ogni giorno da centinaia di americani e di turisti in visita nell’edificio-culto di Frank Lloyd Wright. A Milano per alcuni mesi (fino al primo marzo 2020) queste opere straordinarie rendono nuovamente omaggio al ruolo di questa famiglia nella difesa e nella promozione degli artisti di avanguardia europei durante oltre mezzo secolo.

Justin Thannhauser torna in Svizzera nel 1971. Muore a Gstaad, nel canton Berna, nel 1976 all'età di 84 anni. La seconda moglie Hilde nel 1984 dona al Museo altre 10 opere, che entrano nella collezione Guggenheim alla sua morte nel 1991.

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