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Azienda di trasporto pubblico deruba lo stato

Cade un nuovo mito svizzero. AutoPostale, azienda di trasporto pubblico controllata dalla Confederazione, ha indebitamente incassato decine di milioni di franchi, sottraendoli allo stato. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 febbraio 2018 - 09:13
tvsvizzera.it/ATS/fra con RSI
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In Svizzera "autopostale" è sinonimo di bus. È uno dei tanti "elvetismi". Sono quei bus gialli gestiti dalla Posta e presenti su tutto il territorio nazionale, soprattutto nelle zone più discoste. Fanno parte del paesaggio elvetico e quel suono del clacson, ripreso dal Guglielmo Tell di Rossini, ci fa sentire tutti subito a casa. Un'istituzione dunque per tutta la popolazione elvetica. Ora però questo mito è caduto miseramente.

Cosa è successo?

Durante l'ordinaria attività di revisione del conteggio delle prestazioni di AutoPostale, l'Ufficio federale dei trasporti ha riscontrato delle anomalie. In breve, AutoPostale, che riceve fino al 50% di sussidi per mantenere quelle tratte poco redditizie, dovrebbe restituire i soldi alla Confederazione e ai Cantoni se queste tratte fanno degli utili. AutoPostale, invece di restituire i sussidi, ha registrato gli utili nella voce "altro". 

Un furto da 80 milioni di franchi

Questi trasferimenti dei ricavi in altri settori - per un totale di 78,3 milioni di franchi - riguardano il periodo 2007-2015. La Confederazione e i Cantoni hanno pertanto chiesto la restituzione integrale dei sussidi versati in eccesso. La Posta, che ha subito ammesso le colpe, ha dichiarato che i soldi verranno immediatamente rimborsati.

L'ammontare esatto della truffa - che riguarderebbe anche il periodo 2016-2018, potrà essere stabilito soltanto una volta ultimate le verifiche. Si parla però di ulteriori 30 milioni di franchi, un importo che La Posta contesta.

Riconoscimento di colpa

Da parte sua, La Posta riconosce che AutoPostale ha applicato una prassi contabile non conforme alle norme sull'impiego dei sussidi e per questo ha percepito indennità troppo alte.  Da quanto emerso, aggiunge La Posta, ad oggi è possibile escludere il conseguimento di vantaggi personali.

La Posta ha deciso di separarsi con effetto immediato da due alti dirigenti di AutoPostale. Le dimissioni previste ad aprile del direttore di AutoPostale, Daniel Landolf, sono così state anticipate al 5 febbraio "di comune intesa con l'interessato".

La direzione ad interim è assunta da subito dall'attuale capo dell'unità operativa RetePostale Thomas Baur. È stato inoltre "esonerato dalle sue responsabilità operative" anche il responsabile delle finanze di AutoPostale Roland Kunz.


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