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Auto da sogno, in scala 1/24

Burago, con doppia b, è stata una delle più famose aziende italiane di modellismo; dopo uno scandalo finanziario, il marchio è stato acquisito da un gruppo cinese

Questo contenuto è stato pubblicato il 29 dicembre 2015 - 15:09

di Claudio Moschin

Per 30 anni esatti la Burago (nota anche come Bburago, con la doppia B iniziale) è stata una delle più famose aziende italiane nel settore del modellismo. Il nome deriva dal luogo dove sorgeva la fabbrica stessa, Burago di Molgora (in provincia di Monza Brianza). Ma inizialmente non si chiamava così, bensì Martoys, altra azienda nata sulle ceneri di un'altra precedente fabbrica fondata da Mario Besana, un imprenditore che entrò nel settore del modellismo automobilistico già nel 1966 con il marchio Mebetoys, acronimo di "Meccanica Besana Toys", insieme ai fratelli Ugo e Martino.

I primi modelli della Burago furono quelli in scala 1/24 e raffiguravano collezioni sportive di automobili. Caratterizzati da un'ottima cura dei dettagli rispetto a prodotti di pari costo, includevano sempre le porte o i cofani apribili. Per i collezionisti, il primo modello "storico" in questa scala è quello di una Rolls Royce Camargue, ahimé di un orrido color verde pistacchio... e in una scala in realtà non era nemmeno esatta, perché venduta come scala 1/18 era invece 1/22....

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In epoca successiva la Burago diede vita ad una collezione di autovetture d'epoca in scala 1/18 e poi ad una in scala 1/43. Molti modelli prodotti in scala 1/24 e 1/18 (ed anche alcuni in scala 1/43) furono venduti anche in kit di montaggio e potevano essere assemblati e personalizzati a seconda dell'abilità del modellista. La maggior parte dei modelli prodotti erano comunque venduti già montati. Alcune serie comprendevano versioni stradali e da competizione di uno stesso automodello. La carrozzeria dei modelli era in metallo pressofuso (die-cast).

Negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta la Burago divenne presente ovunque e diede il via a un'importante gamma di modelli che ebbe un formidabile successo commerciale e che permise all'azienda brianzola di farsi conoscere nel mondo. Nel 1977 vennero prodotte alcune monoposto di Formula Uno in scala 1/14 per la serie Grand Prix, tra cui la Ferrari 312 T2. Da ricordare poi la serie Tons in scala 1/43 che riguardava alcuni camion Fiat in scala 1:43 proposti con vari allestimenti.

Come tutte le belle storie imprenditoriali, anche per la Burago arrivò però improvvisa la crisi. L'azienda fu coinvolta nel 2005 in uno scandalo finanziario che portò al fallimento e persino all'arresto di varie persone coinvolte. Quanto poi al marchio Burago, questo alla fine è stato acquistato dalla cinese May Cheong Group (proprietaria anche del marchio Maisto e Polistil) che ha ripreso la produzione in Cina, togliendo dal catalogo alcune delle vecchie collezioni ed inserendone di nuove.

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