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Abusi, condannato a sei anni il cardinale Pell

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Questo contenuto è stato pubblicato il 13 marzo 2019 - 12:52
tvsvizzera/reuters/ats/spal con RSI (TG del 13.3.2019)

Il cardinale George Pell, ex tesoriere del Vaticano, è stato condannato a sei anni di detenzione dal Tribunale di Melbourne dopo essere stato giudicato in dicembre colpevole di abusi sessuali su minori commessi alla fine degli anni ’90 su due ragazzi di 13 anni che frequentavano il coro della cattedrale di St. Patrick nella città australiana.

“Sono cosciente che con questa pena detentiva (…) c’è la reale possibilità che lei non viva così a lungo da poter uscire dal carcere”, ha dichiarato il giudice Peter Kidd nel corso dell’udienza che è stata trasmessa in diretta dalla televisione nazionale.

Il prelato, il più alto nella gerarchia ecclesiastica ad essere coinvolto in casi di pedofilia, rischiava una pena fino a 50 anni di carcere. Nel corso dell’udienza in cui è stata stabilita la pena il cardinale australiano, che non ha tradito alcuna emozione, ha ribadito la sua innocenza e i suoi avvocati hanno inoltrato ricorso contro la condanna che sarà esaminato in giugno.

Secondo il giudice il fatto che il cardinale George Pell non abbia espresso alcun rimorso e non abbia cercato di pentirsi ha pesato sull’entità della pena. Il condannato, che è stato posto in detenzione provvisoria alla fine di febbraio - dopo che il giudice aveva revocato la libertà per motivi di salute - potrà inoltrare domanda di libertà condizionale tra tre anni e otto mesi. Non sarà invece cancellata la sua iscrizione nel registro penale con la menzione di delinquente sessuale.

Una delle vittime (l’altra è deceduta nel 2014) ha fatto sapere, attraverso un comunicato del suo legale, di non sentirsi confortata in alcun modo dalla sentenza pronunciata dalla corte di Melbourne.

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