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Appalti truccati a Expo 2015, inchiesta della procura

Cantiere sul territorio di Rho-Pero ansa

Consulenze e incarichi sospetti a professionisti vicini a Infrastrutture Lombarde, "la Regione sapeva"

Questo contenuto è stato pubblicato il 23 marzo 2014 - 17:51

Si sta estendendo nelle ultime ore, arrivando a lambire il Pirellone, l'inchiesta condotta dalla procura milanese sui presunti appalti truccati relativi a Expo 2015. Giovedì scorso erano scattati gli arresti per due dirigenti di Infrastrutture Lombarde (Ilspa), holding di proprietà della Regione, per un giro di consulenze riguardanti gare d'appalto e incarichi esterni. In manette con l'accusa di truffa e turbativa d'asta sono finiti giovedì scorso il direttore generale di Ilspa Antonio Rognoni e il responsabile gare e contratti Pier Paolo Perez mentre 8 professionisti vicini alla stessa società (beneficiari di ricchi mandati) si trovano ai domiciliari e una ventina di persone risultano indagate.

Ma a coinvolgere, in modo più o meno stretto, l'Expo all'indagine su Infrastrutture Lombarde, c'è il filone relativo a due manager, il direttore lavori della piastra e di altre strutture dell'esposizione, Michele Porro, e il direttore generale di Arexpo, Cecilia Felicetti, società pubblica che gestisce i terreni di Rho-Pero. In particolare gli inquirenti ritengono che vi fosse un vero e proprio sistema truccato di conferimento dei contratti in cui tutte le parti erano pienamente consapevoli di agire in un ambito di diffusa legalità, "compresi i vertici della Regione" (in questo caso si fa riferimento a vertici non politici ma amministrativi).

Immediate le ripercussioni politiche della vasta indagine con il governatore Roberto Maroni che da un lato si è affrettato ad addebitare eventuali responsabilità alla precedente giunta regionale (quella guidata da Roberto Formigoni) e dall'altro ha annunciato, dopo l'infruttuoso incontro con il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, la nomina dei nuovi dirigenti di Infrastrutture per lunedì e di una commissione d'inchiesta.

Il clima non è per il momento idoneo per trovare una soluzione, dopo la bocciatura del progetto originario, alla paralisi sulle Vie d'acqua, con le quali si dovrebbe collegare l'area espositiva alla Darsena. Ma se ne dovrà riparlare a breve. Da parte sua il commissario unico Giuseppe Sala, che ha ribadito l'estraneità di Expo Spa nella vicenda, ha lanciato l'allarme per i ritardi nei lavori che l'indagine in corso rischia di aggravare.

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