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Delessert, una matita contro la "brutta politica"

Da più di 30 anni ha cambiato il linguaggio visivo di libri, poster, film d’animazione, dipinti e sculture, parlando ai bambini come agli adulti, inventando creature fantastiche e paesaggi immaginari.

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 novembre 2017 - 16:38
Claudio Moschin, tvsvizzera

Lui è Etienne Delessert, artista autodidatta, svizzero di Vaud oggi trapiantato nella campagna dello stato del Connecticut, uno dei grandi nomi dell’illustrazione mondiale, amico e collaboratore di Jean Piaget ed Eugene Ionesco, disegnatore per Le Monde e The New York Times, protagonista di decine di grandi mostre personali in tutto il mondo, celebrato con premi e retrospettive nei grandi musei, negli Usa, in Svizzera, in Francia, in Canada e in Italia.

Lo abbiamo incontrato a Milano, alla Galleria Nuages, dove si è appena aperta una mostra di sue opere, disegni e dipinti. Ci ha così raccontato quello che fa anche come impegno contro la “brutta politica”: da buon artista, sempre con la matita, s’intende.

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